Concerto Sospeso TOUR 2022/23, Stefano Ferrari
Sabato 10 settembre
Ore 21 Largo Angelo Favini (ex L.go Scuderie)
Stefano Ferrari: voce e piano
Alessandro Porro: contrabbasso
Silvio Masanotti: chitarra
Partecipazione libera
Stefano Ferrari, lainatese di nascita ma musicista di caratura nazionale, attualmente impegnato con uno spettacolo sulla canzone d’autore insieme a Massimo Germini, chitarrista di Roberto Vecchioni, presenterà il disco in tour “Sospeso” accompagnato tra gli altri dal chitarrista di Samuele Bersani, Silvio Masanotti.
“Un manifesto dell’indifferenza dell’uomo nei confronti dell’ambiente inteso come natura, ma anche come società fatta di esseri umani che non si interessano più degli altri: il proprio benessere e profitto prima di tutto”. Quello ambientale è un tema, presente anche nel video dove una ragazza dorme in un letto di bottiglie di plastica, da sempre molto caro a Stefano Ferrari che, insieme all’inseparabile amico Alessandro Porro, conduce il podcast I Walkadelici, principale media-partners di Naturalmente Musica, un progetto con una forte connotazione green che tratta temi come la musica e l’ambiente attraverso notizie ed interviste di ospiti del mondo delle radio, della musica e della carta stampata.
Nel singolo “Meno male che tu sei virale” che ha anticipato l’album, il cantautore lombardo, con un mix di acustico ed elettronico, tenta di comunicare proprio queste tematiche, l’ambiguità del reale e i doppi sensi della vita attraverso l’ironia, il sarcasmo e la paradossale sovrapposizione di significati: “Nel ritornello di Menomale che tu sei virale” - spiega Ferrari - si svelano le tante piccole ipocrisie che abitano la nostra quotidianità, che diventano provocazione nel titolo dove l’essere virale è visto con accezione “positiva”, poiché se hai il virus la società è obbligata a considerarti sia come numero che come soggetto da tenere a distanza. Non è molto, ma almeno non sprofondi nell’oblio dell’indifferenza, in quanto se non hai il virus, l’unica possibilità di ottenere considerazione sarà diventare “virale” sui social. Insomma paradossalmente l’essere virali, quale che sia il punto di vista, è l’unica “salvezza” dell’essere umano al giorno d’oggi. Il visual art video ripropone in immagini questa tematica, sviluppando ovviamente l’interpretazione social: l’essere virali è l’unica cosa che conta, se l’eredità che lasceremo al pianeta terra sarà un mare di plastica, non importa, dormiremo tranquilli in mezzo alle bottiglie”.