Come individuare e trattare la Popillia Japonica che infesta orti e prati

Pubblicato il 22 luglio 2021 • Ambiente

L’avevamo già notata lo scorso anno nei nostri giardini, intenta a distruggere le nostre rose, quest’anno è tornata più numerosa che mai.

Popillia Japonica Newman
La Popillia japonica Newman (Coleoptera Rutelidae) è un coleottero originario del Giappone, ma presente anche in altri Paesi, tra cui gli Stati Uniti d’America. In Europa era noto solo nelle isole Azzorre (Portogallo), mentre non era presente in Europa continentale prima del suo recente ritrovamento, nell’estate del 2014, in alcuni comuni della zona settentrionale della Valle del Ticino. Per gli ingenti danni economici che può provocare è considerata dalla normativa fitosanitaria un organismo nocivo da quarantena.
Gli adulti hanno una lunghezza media di circa 10 mm e sono verde metallico con riflessi bronzei sul dorso.
Si contraddistinguono per 12 ciuffi di peli bianchi (5 ai lati dell’addome e 2 più ampi sulla parte terminale). La presenza di questi ciuffi bianchi permette di distinguere inconfondibilmente Popillia japonica dalla specie italiana Maggiolino degli orti (Phyllopertha horticola) e dalle altre specie di rutelidi italiani.

COSA FARE
Nel caso di avvistamento è bene (Indicazioni Ersaf):

•    controllare la presenza dei ciuffi di peli bianchi al lati dell’addome
•    fotografarli e poi eliminarli
•    osservare su quale pianta era presente, se in gruppo
•    fare una segnalazione agli indirizzi popillia@ersaf.lombardia.it - infofito@regione.lombardia.it

Popillia japonica ha tre età larvali dalla caratteristica forma a C: in  Lombardia, Popillia Japonica ha una generazione all’anno e sverna come larva di terza età approfondendosi nel terreno per 10-20 cm per sfuggire alle basse temperature.
Gli adulti escono dal terreno tra la fine di maggio e inizio di giugno e sono attivi fino a settembre.
Gli adulti possono alimentarsi su quasi 300 specie, ma i danni più gravi interessano un numero limitato di piante: Ciliegio -Pesco –Albicocco-Susino-Amolo-Betulla-Tiglio-Olmo-Salice-Platano-Pioppo nero-Ontano nero-Robinia–Biancospino-Prugnolo-Glicine-Vite canadese-Vite-Rovo-Rosa-Luppolo-Mirtillo-Nocciolo-Fagiolino–Mais–Soia.
 
L’insetto si muove prevalentemente in gruppi numerosi e l’epoca di maggior presenza degli adulti è intorno a luglio.
La larva infesta i prati nutrendosi delle radici. Gli adulti sono polifagi e attaccano piante spontanee, di pieno campo, ornamentali e forestali determinando defogliazioni e distruzione della pianta e dei fiori.
Lo sviluppo delle larve viene favorito dal grado di umidità presente nel terreno: terreni/giardini dotati di impianto d’irrigazione creano migliori condizioni per lo sviluppo delle larve del coleottero.

Come agire, una volta verificata la presenza dell’insetto?
Lotta Biologica: in ambiti contenuti, come i giardini privati, sembra avere una certa efficacia l’olio di Neem o ancor meglio il suo principio attivo, l’Azadiractina: per le larve invece si sta sperimentando il rilascio nel terreno, nel periodo compreso tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno, di un particolare fungo entomopatogeno, il  Metarhizium Anisopliae.
Volendo utilizzare degli insetticidi, la maggior parte dei Piretroidi risulta efficace, in particolare la Deltametrina: se combinata con altri insetticidi sistemici, la sua efficacia viene prolungata.
Vista la diffusione avuta dal coleottero quest’anno nella nostra zona, ormai tutti i rivenditori di prodotti di questo tipo sono bene informati e possono quindi aiutarvi nella scelta del prodotto migliore.

DA ERSAF, SERVIZIO FITOSANITARIO REGIONALE: PIANO DI CONTROLLO 2021
Trappole. Il piano di controllo prevede l’utilizzo di due tipologie di trappole, una con funzione attract and kill e l’altra per la cattura massale degli insetti.
Le trappole del primo tipo sono più di 2000 e sono formate da un treppiede ricoperto da una rete impregnata di insetticida; attirano il coleottero tramite attrattivi specifici e lo portano a morte. Le trappole per la cattura massale sono invece verdi e gialle; anch’esse attirano gli insetti che rimangono intrappolati in un barattolo di plastica. Queste ultime sono già state posizionate e vengono utilizzate anche per lo studio della dinamica della popolazione.

Il Servizio fitosanitario chiede la collaborazione di tutti i cittadini perché le trappole non vengano spostate, sottratte o manomesse, il loro posizionamento è stato studiato in modo da massimizzare il contenimento dell’insetto senza arrecare danni agli areali circostanti.

ATTENZIONE: l’utilizzo di trappole del secondo tipo verdi e gialle è fortemente sconsigliato in orti o giardini privati in quanto il loro potere attrattivo è di molto superiore alla capacità di cattura e di conseguenza la vegetazione che si vuole proteggere, foglie, fiori e frutti risulta invece soggetta a danni ancora più rilevanti. L’utilizzo delle trappole del primo tipo impregnate di insetticida è stato invece specificamente autorizzato solo per l’uso da parte del Servizio Fitosanitario.

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VOLANTINO POPILLIA JAPONICA
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